Videomapping e Digital art: l’Arte dell’Era digitale

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Come la tecnologia genera nuove forme d’arte


Le tecnologie stanno continuamente modellando e rivoluzionando le nostre vite, e come nella società anche nell’Arte stanno nascendo nuove forme espressive all’insegna dell’innovazione digitale.

Si chiamano “New Media Artists” i nuovi artisti dell’Era digitale e la loro Arte Tecnologica o New Media Art è all’insegna di velocità, dinamismo, multimedialità, scomposizione delle forme e sperimentazione estrema, grazie ai nuovi dispositivi a disposizione dei creativi.

Vediamo in che modo la rivoluzione digitale sta creando nuove forme estetiche.

New Media Art: storia di un’evoluzione

Il termine “tecnologia” deriva dal greco “tékhne” (arte intesa come abilità nel saper fare) e “logìa” (discorso, trattato), dunque già nella sua etimologia è insito lo stretto rapporto con l’Arte.

E in effetti in questo campo non solo la tecnologia esprime il suo dinamismo, ma lascia agli artisti la possibilità di sperimentare nuove modalità di fruizione che danno vita a forme di espressione mai viste prima.

Un esempio è l’artista australiano Sterlac, pioniere della performance più estreme del panorama contemporaneo perché supportate da sistemi robotici e di realtà virtuale di ogni genere: protesi meccaniche, biotecnologie, Internet e strumenti di architetture anatomiche capaci di aumentare il corpo umano con sistemi interattivi.

Dall’orecchio impiantato in un braccio all’Exoskeleton robotico controllato dall’artista, nulla può impedire al performer di usare la tecnologia come mezzo espressivo delle sue creazioni.

Alcune applicazioni meno estreme dei nuovi prodotti nell’Arte contemporanea le abbiamo nel format delle mostre multimediali che usano le proiezioni per dare allo spettatore una nuova forma di coinvolgimento grazie alle esperienze immersive e ai viaggi multisensoriali, nell’utilizzo delle app per la fruizione di una mostra o la trasformazione del cinema grazie al 3D.

Restando in tema di esplorazione multimediale, il Pastificio Ducato d’Amalfi di Gragnano ha lanciato il primo museo virtuale della pasta di Gragnano. Un progetto che sto seguendo e che mi sta appassionando particolarmente in quanto si tratta di un percorso virtuale immersivo e multisensoriale in 4D alla scoperta della Gragnano del Novecento in modo del tutto inedito.

Museo virtuale della pasta di Gragnano

Oltre alla modalità fruizione dei prodotti artistici, si sta sviluppando anche una forma di distribuzione meno statica.

Non occorre recarsi a una galleria perché i nuovi modelli espressivi portano l’Arte nella società digitalmente connessa, dove il pubblico non è più spettatore passivo ma può usufruire delle forme creative in luoghi aperti e collettivi.

Vediamo quali sono queste nuove forme d’espressione.

Videomapping e proiezione urbana

Il videomapping si basa su tre elementi

  • Una drammaturgia che ha come protagonista l’immagine “mappata” su un oggetto, che diventa dunque un ibrido con il contenuto visivo;
  • Il concetto stesso di mapping che vede la proiezione come nuova pelle dell’oggetto volumetrico, fatta di immagini e luce;
  • La tecnologia che assume le forme di immagini, suoni, luci, hardware e software creando un tutt’uno con gli attori-spettatori nel contesto architettonico

Fonte: Anna Monteverdi

Dagli schermi urbani alla proiezione negli spazi pubblici, la Digital Art si esprime in superfici proiettabili sempre nuove, modellando e arricchendo il paesaggio urbano.

Videomapping sulle facciate degli edifici

I primi esempi di video mapping architettonico risalgono ai primi anni 2000, come la proiezione del gruppo catalano Palnoise sulla facciata del teatro neoclassico El jardì de Figuéres a Girona

Successivamente si sono cercate nuove forme di interazione tra superficie video mappata e il pubblico, come nel progetto Perspective lyrique di Architecture 1024 alla Fête des Lumières di Lione, dove la deformazione del palazzo era controllata in tempo reale dal pubblico tramite un algoritmo di analisi sonora.

PERSPECTIVE LYRIQUE from 1024 on Vimeo.

Un altro esempio videomapping interattivo è quello di Xavi Bové, che con lo spettacolo Cycle of Life a Girona consentiva la modificazione delle immagini a ritmo della voce della soprano.

Quando il video mapping architettonico diventa teatrale si iniziano a usare le superfici architettoniche come palcoscenico in quanto nell’ambientazione si muovono figure danzanti, come l’esempio di Urban Screen sulle vele del Teatro dell’Opera di Sidney.

I Festival internazionali dedicati alle luci

Oltre alla sopra citata Fête des Lumières di Lione, in Europa esistono diversi appuntamenti dedicati alle installazioni multimediali, come per esempio

  • Amsterdam Light Festival (Amsterdam) dal 28 novembre 2019 al 19 gennaio 2020

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  • Signal Festival (Praga) dal 15 al 18 ottobre 2020

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  • Glow Festival (Eindhoven) dal 7 al 14 novembre 2020

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  • Polar Night Festival (Ruka, Finlandia) dal 17 gennaio al 1 febbraio 2020

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  • Festival of Lights (Berlino)

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  • Lights in Alingsås (Svezia)

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Lo scorso anno a Pontecagnano (SA) ho lanciato il Faville Festival, un progetto dedicato alle Arti Digitali realizzato con installazioni audio e video, intrattenimenti luminosi e Videomapping in diversi punti della città.

Altre forme di Videomapping e di New Media ART

Le forme di sperimentazione del video mapping hanno toccato anche altre forme d’arte.

Qui Klaus Obermaier realizza la danza interattiva, dove attore e proiezione si fondono in modo spettacolare.

Il duo Adrien Mondot e Claire Bardainne unisce invece danza e tecnologia 3D, fondendo video mapping con interaction design.

Gli italiani Apparati Effimeri hanno sperimentato il videomapping sugli alberi.

Con il light painting interattivo,VJsuave ha testato invece la proiezione in movimento su biciclette o altre unità mobili e il pubblico deve muoversi con loro.

Suaveciclo by Vj Suave from VJ Suave on Vimeo.

Pablo Valbuena è protagonista dell’augmented sculture, cioè sculture animate.

Infine, un esempio eccellente di proiezioni video è offerto dal Circo Roncalli, dove al posto degli animali (leoni, elefanti e altri) si usano gli ologrammi.

Conclusioni

Le opere d’arte stanno vivendo un periodo di forte dinamismo creativo, dove i nuovi strumenti tecnologici ne potenziano la riproducibilità su supporti e superfici tanto nuovi quanto insoliti.

Più che desacralizzato, il concetto dell’Arte sta assumendo una nuova forma e viene contaminato da nuovi linguaggi sia analogici che digitali. Come spiega Marco Mancuso

La New Media Art è stata sin da subito definita come un’entità produttiva ibrida, caratterizzata da una produzione artistica stratificata su vari ambiti disciplinari, spesso interconnessi, in accordo a un sempre più dilagante sviluppo tecnologico e scientifico.

Fonte: Artibune

I nuovi artisti visivi dialogano con nuovi professionisti e nuovi ambiti disciplinari, dalla grafica all’animazione, dal design al video.

In un’epoca in cui si parla di Intelligenza Artificiale, Machine Learning, immersione sensoriale e robotica, l’artista si fa spazio tra realtà aumentata e realtà virtuale sperimentando nuove creazioni e forme di comunicazione avveniristiche e straordinarie proprio con l’ausilio di queste tecnologie innovative.