Chi è il Destination Manager e perché ogni città che punti sul turismo dovrebbe averne uno

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Cosa fa e Cosa può fare un Destination Manager per il suo territorio


Nel turismo si parla spesso di numeri, di dati sull’incoming e di statistiche di ogni genere, ma troppo spesso, oltre a mancare una vera progettualità di base, il ruolo di decisori è affidato a persone senza alcuna esperienza e competenza nel settore.

Come possiamo investire nel turismo senza una solida strategia e conoscenza delle moderne tecniche di Marketing Territoriale? A queste esigenze ci viene incontro una figura professionale molto importante per una corretta gestione e promo-commercializzazione della destinazione: il Destination Manager.

Quanto ne sappiamo di Destination Management?

Nella mia regione, la Campania, si parla frequentemente di numeri, di presenze, di risultati importanti, ma come si misurano questi risultati se non si ha nessuna strategia di base?

Mentre altre regioni da anni lavorano a progetti virtuosi con piani strategici quinquennali ben studiati e calibrati, noi continuiamo a lavorare affidandoci al caso e se a volte i numeri ci premiano, diciamocelo onestamente, è solo fortuna, la fortuna di vivere un luogo straordinario. Ma il solo esserci non basta più.

Se da un lato infatti c’è una componente politica incapace di lavorare a proposte concrete per il semplice fatto che il turismo è troppo spesso relegato ad un settore marginale, bisognerebbe affiancargli una componente tecnica che possa lavorare in maniera efficace al raggiungimento di obiettivi e risultati che vanno anche al di là dei semplici numeri.

Non parlo di turismo di qualità, troppo spesso sento pronunciare e abusare di queste parole.

Parliamoci chiaro: il turismo di qualità non esiste, il turismo è turismo nelle sue mille sfaccettature, c’è sicuramente un tipo di turismo più adatto alle caratteristiche di un territorio piuttosto che ad un altro e soprattutto c’è un turismo sostenibile o meno per un territorio.

La vera sfida è riuscire ad attrarre le giuste persone nel luogo e nel momento giusto

Al centro delle destinazioni ci sono le persone

Intercettare le persone giuste significa coglierne le diverse sfaccettature e personalità, al fine di offrire loro il prodotto-territorio che meglio ne soddisfi le esigenze.

Oggi è impossibile definire delle buyer personas o dei target ben delineati: al centro del Destination Marketing ci sono le persone, intese sia come viaggiatori che come comunità locale.

L’acronimo DMO (Destination Marketing Organization) infatti include oggi l’intera comunità della destinazione, fatta sia di abitanti che di imprese, che hanno in comune la voglia di cooperare alla valorizzazione del territorio per soddisfare la felicità propria e del visitatore.

Se tecnologia e territorio si uniscono nella gestione dei dati, il marketing territoriale si modifica anche nei contenuti, che diventano sempre più visivi e soprattutto generati dagli utenti. Sono proprio questi UGC a rispecchiare le diverse personalità del viaggiatore e a generare un passaparola digitale sempre più autentico.

Al centro della scena dunque ritorna il tema del viaggiatore e delle sue esigenze e reali aspirazioni. Perché le destinazioni si fondano sulle persone e agiscono PER le persone, e dunque è fondamentale avere chiaro con chi si sta parlando.

Non solo, ma il futuro del Destination Marketing è incentrato sempre più sulla valorizzazione del motivo del viaggio che ben riflette la personalità e le passioni del viaggiatore che sceglie di viaggiare per arricchirsi e per fare esperienze così profonde da cambiarlo per sempre.

È il caso del progetto Recharge in Nature, in the Heart of the Dolomites organizzato da Dolomites Maadness e ideato e coordinato dalla mia amica Emma Taveri, CEO di Destination Makers, volto a far vivere le Dolomiti in un modo decisamente insolito al giorno d’oggi.

L’iniziativa infatti ha previsto la possibilità di usufruire di un pernottamento gratuito di 5 giorni a condizione di non utilizzare il cellulare e il computer.

In un’intervista la Taveri afferma

L’obiettivo del nostro progetto di sviluppo territoriale è quello di connettere le più recenti tendenze del turismo a un nuovo modi di vivere il territorio

La volontà di sensibilizzare le persone a non farsi distrarre dalla tecnologia e vivere un’esperienza di Vacanza Detox che consenta loro di riprendere in mano la propria vita ben sintetizza la voglia del nuovo Marketing Territoriale di creare nuove motivazioni di viaggio, intercettare queste esigenze tra i viaggiatori e di creare qualcosa di veramente innovativo.

Come può un Destination Manager essere utile al proprio territorio?

In ogni regione e città che voglia seriamente investire nel turismo, alle varie figure politiche dovrebbe affiancarsi un Destination Manager. 

Chi è il Destination Manager?

Un professionista in grado di analizzare le singolarità naturalistiche, artistiche ed enogastronomiche di un territorio e di organizzare e coordinare tutte quelle azioni in grado di valorizzarlo al meglio sfruttando al massimo le ultime strategie di Marketing e innovazioni tecnologiche.

Fonte: Raffineria Creativa

Cosa fa un Destination Manager?

Si occupa della promozione e del rilancio turistico di una destinazione, valutando lo stato delle attrattive esistenti, esaminando la “concorrenza”, analizzando la domanda e studiando le esigenze e l’immaginario geografico dei viaggiatori reali e potenziali.

Lo step successivo è definire le strategie giuste per implementare la migliore offerta turistica coinvolgendo e coordinando tutti gli attori locali, dalle istituzioni ai privati.

Fonte: Formazione Turismo

Cosa può fare un Destination Manager?

  • Pianificare azioni di Marketing volte ad attrarre investimenti e a generare nuove opportunità di sviluppo e di crescita;
  • Anticipare le esigenze dei viaggiatori attraverso la costruzione di offerte turistiche mirate;
  • Creare sinergie virtuose per promuovere al meglio il suo territorio;
  • Offrire i contenuti e le esperienze migliori a intercettare i viaggiatori.
  • Aumentare il valore di una destinazione e favorirne lo sviluppo economico

Insomma come sostiene anche Joseph Ejarque si tratta di sviluppare una vera e propria commercializzazione della destinazione.

Destination Marketing: alcuni casi di successo

Ci sono molti esempi interessanti di Destination Marketing.

Tre le case history internazionali di successo è da menzionare il Place Branding di Amburgo, dove non si è trattato semplicemente di realizzare un nuovo logo, ma di realizzare una serie di azioni coordinate di medio-lungo termine che rendessero la città un vero e proprio prodotto.

Così, al grido “One city, one brand”, dalle indagini di mercato dei primi anni 2000 sono emersi ben dodici moduli di successo su cui ancorare la strategia: dalla metropoli sull’acqua allo shopping, dall’offerta culturale al quartiere a luci rosse. Il tutto coordinato dalla società Hamburg Marketing GmbH, creata ad hoc per coordinare questo progetto.

Fonte: Medium.com

Un altro esempio di Brand Positioning di una destinazione è il progetto di promozione turistica multicanale Just ESTonishing dedicato all’Estonia

just estonishing estonia

Maggiori dettagli sull’Estonia Nation Branding

In Italia abbiamo diversi esempi virtuosi come per esempio la Puglia, che con Pugliapromozione si presenta sempre più come una Smart Destination grazie alla promozione del turismo con strumenti e metodologie innovativi per lo sviluppo del territorio

Un altro caso di successo italiano è l’Emilia Romagna, con 42 operatori turistici, le sue Destinazioni Turistiche (“Visit Emilia”, “Visit Romagna” o “Bologna-Modena”) e Parma Capitale della Cultura 2020.

Un ulteriore ottimo esempio di Marketing Territoriale è dato dal Trentino, che con Visit Trentino offre un esempio virtuoso di progetto editoriale turistico trainato dai media digitali che consente ai viaggiatori di vivere esperienze turistiche di eccellenza

Degna di menzione anche la Toscana, che ha sfruttato il digitale per coinvolgere tutti gli operatori turistici (comuni, imprese, operatori e associazioni varie) nelle attività di promozione del territorio e i social come strumento per raccontare la regione.

Turista in Toscana: racconta il tuo viaggio sui social con l’hashtag #myTuscany

Fonte: Gonews

Turismo, myTuscany: parte dalla Bit la sfida social della Toscana

Fonte: Nove da Firenze

L’hashtag di destinazione #myTuscany nasce per raccogliere i racconti dei turisti espressi attraverso i contenuti del social network visuale per eccellenza e coinvolgerà influencer e instagramers locali capitanati dalla community locale Igerstoscana.

Conclusioni

Il viaggiatore onlife, cioè iperconnesso e in quanto tale sia fruitore che creatore di contenuti, non si accontenta più di conoscere un luogo solo per le classiche attrazioni che questo può offrire, ma per le esperienze uniche e autentiche che si possono vivere durante la vacanza.

Affidarsi a un Destination Manager significa proprio intercettare questi nuovi bisogni con le proposte del territorio, rendendone la comunicazione e la fruizione più unica che mai.