Lo smart working può salvare i piccoli borghi dallo spopolamento?

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Scenari attuali, casi di successo e prospettive future per ripopolare i piccoli borghi con lo smart working


L’antropologia mi ha sempre appassionato, studiare gli ambienti della società in cui viviamo è secondo me un aspetto fondamentale per poter pensare di costruire un nuovo futuro che possa cambiare la rotta verso la fuga presa dai giovani negli ultimi tempi.

C’è un tema infatti che non è spesso sotto la luce dei riflettori: c’è una parte del nostro Paese che sta morendo e rischia di scomparire a causa dello spopolamento e dell’invecchiamento progressivo della popolazione.

Vediamo come il progresso e l’innovazione digitale possono contribuire a salvare i piccoli comuni dallo spopolamento.

L’Italia e i piccoli borghi: lo scenario attuale

Sentiamo spesso parlare delle immense risorse naturali e artistiche del nostro paese, l’Italia è ad esempio il Paese dei borghi.

I borghi italiani sono i luoghi da cui nascono le nostre tradizioni. Scrigni preziosi che custodiscono lo stile di vita italiano fatto di convivialità, unione e condivisione.

Negli ultimi anni ho viaggiato spesso visitando moltissimi luoghi e conoscendo tante persone, con Invasioni Digitali  abbiamo realizzato progetti ed eventi anche negli angoli più nascosti del nostro paese. 

Invasioni digitali, il web per la cultura
Il Fatto Quotidiano


Invasioni digitali per liberare online la cultura
Corriere della Sera
 
Invasioni Digitali: valorizzare il patrimonio culturale con la Rete
Ninja Marketing

Ma tutto questo è a forte rischio, molti paesi rischiano di scomparire e alcuni sono già dei veri e propri fantasmi.

Quello che ho notato infatti è che spesso in questi luoghi mancano le risorse umane: i giovani talenti sono costretti ad andar via e quelli che decidono di restare fanno una fatica enorme ad andare avanti.

Senza risorse umane adeguate questi luoghi sono destinati a un lento declino

Da anni nei piccoli comuni soprattutto montani o a vocazione agricola è in atto un processo di svuotamento, dove invano si prova a condividere i servizi tra più enti territoriali e si lotta strenuamente per non sparire.

Da Nord a Sud sono moltissimi i piccoli comuni che hanno perso più della metà dei loro residenti (Fonte: Il Corriere della Sera).

Questa è una vera e propria emergenza, ma tra tanti che purtroppo sono costretti ad andar via ci sono anche alcuni che riescono a tornare e a portare le proprie esperienze sul territorio.

Penso ad esempio alla rinascita di Matera che al di là dei recenti sviluppi da Capitale Europea della Cultura, deve sicuramente la sua rivitalizzazione a un processo di risveglio culturale partito diversi anni fa.

Mi ricordo che nel 2012 conobbi alcuni ragazzi olandesi che si erano trasferiti a Matera poiché innamorati del posto, e avevano messo lì la loro base professionale e di vita.

Questi ragazzi (come tanti altri oggi) erano degli smart worker e per questo motivo per loro un luogo valeva l’altro.

Lo smart working contro lo spopolamento dei piccoli borghi

Riuscire ad attrarre capitale umano su un territorio è la vera ricchezza, ma lo smart working potrebbe aiutare ad invertire la rotta?

Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio Hr Innovation Practice e dell’Osservatorio Smart Working e docente di Leadership AND Innovation alla School of Management del Politecnico di Milano, spiega che

Lo smart working è un modello di organizzazione del lavoro che si basa sulla maggiore autonomia del lavoratore che, sfruttando appieno le opportunità della tecnologia, ridefinisce orari, luoghi e in parte strumenti della propria professione.

Un modello che ridefinisce il concetto di lavoro tradizionale e sposa la flessibilità, la tecnologia e la responsabilità conciliando vita privata e professionale e ottimizzando l’uso di spazi e risorse. (Fonte: Polimi)

Un affitto a Milano di una stanza va dai 600 ai 1000 Euro al mese, in un borgo di provincia con meno della metà potresti fittare una villa indipendente.

E se non hai bisogno di orari fissi e presenza nel luogo di lavoro perché non trasferirti proprio qui?

C’è chi addirittura pagherebbe per averti

Redditi a parte, ai piccoli Comuni dico che oltre a pensare a piccoli progetti locali bisognerebbe pensare soprattutto a come attrarre sul territorio nuovo capitale umano e soprattutto a come non far scappare via quello che sia ha a disposizione.

Per invertire il flusso delle partenze, reputo che la prima sfida riguardi il superamento del gap digitale e le iniziative in tal senso di certo non mancano.

Il progetto Eolo Missione in Comune per esempio prevede di aiutare i piccoli comuni sotto i 5.000 abitanti a contrastare lo spopolamento offrendo dispositivi tecnologici e connettività, con l’obiettivo di trasformare anche le realtà più piccole in “Smart City” (Fonte: Corrierecomunicazioni.it)

Investire sul digitale dunque potrebbe essere una soluzione, ma anche quella di creare spazi creativi di condivisione e co-working potrebbe essere un’idea produttiva.

Il progetto Wonder Grottole per esempio nasce per ridare vita all’omonimo paesino in provincia di Matera e lo fa attraverso lavori di ristrutturazione del centro storico mediante crowdfunding, opere di sensibilizzazione di persone provenienti da tutto il mondo e il lancio delle Experience sulla piattaforma Airbnb.

Si chiama “The Italian Sabbatical” l’iniziativa promossa dall’associazione con il supporto di AirBnb dove è stato lanciato un concorso internazionale per scegliere cinque volontari disposti a trascorrere un’estate a Grottole.

I risultati sono stati sorprendenti e gli eventi continuano a riscuotere un enorme successo

Un altro caso di successo è la riconversione dei piccoli comuni in paesi albergo, un’iniziativa che per tanti “borghi fantasma” non solo è diventata un trampolino di lancio verso il ripopolamento, ma ha consentito di sfruttare tutti i vantaggi di questo nuovo modello di ricettività.

Le case abbandonate di tanti insediamenti rurali in tutta Italia si sono trasformate in alberghi diffusi e viene soddisfatta la domanda turistica attenta alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente.

Il progetto del “Reddito di Residenza attiva” menzionato precedentemente è stato inaugurato in Molise e consiste in un contributo mensile per chi prende la residenza in uno dei comuni con meno di duemila abitanti e apre un’attività per almeno cinque anni.

Reddito di residenza attiva, pubblicato l’Avviso
Regione Molise

Redditi a parte, per creare una “città intelligente” occorrerebbe un grande ripensamento dei modelli organizzativi della produzione, con una modalità innovativa che permetta ai lavoratori di gestire il proprio lavoro in modo flessibile.

In un’intervista di qualche anno fa infatti sempre Mariano Corbo sosteneva che

Solo svincolando le persone da orari e luoghi fisici possiamo immaginare uno sviluppo sostenibile.

Ma serve una politica lungimirante capace di pensare al bene comune, superando particolarismi e populismi. Richiede una ricerca e una formazione coraggiosa ed etica, capace di creare cultura, competenza, stimoli all’innovazione.

Lo smart working offre un’opportunità incredibile per contrastare lo spopolamento di montagna, aumentando i vantaggi sia per le imprese che per i lavoratori, che insieme contribuirebbero al ripopolamento di aree dall’altissima qualità della vita e alla riattivazione dell’economia dei piccoli centri urbani italiani.